Il Plaza sogna un futuro da teatro. Chiuso dal giugno scorso (all'inizio per ferie, poi per l'incertezza sulle prospettive della sala), il cinema di largo Matteotti è in attesa di una destinazione definitiva.
«A settembre abbiamo avuto interessanti contatti con il Comune - spiega Giancarlo Leonardi, amministratore delegato della società proprietaria del Plaza - dapprima con il sindaco Roberto Reggi, che si è mostrato molto interessato, e poi con l'assessore Calciati. L'idea sarebbe quella di trasformarlo nel terzo, anzi, per dimensioni nel secondo teatro di Piacenza. La struttura è già "vocata" per questo tipo di attività perché il Plaza nasce (nel 1951) come cinema teatro ed infatti ha ospitato per molti anni gli spettacoli di rivista e del varietà. E con i suoi 860 posti a sedere può garantire una capienza adeguata anche a spettacoli che fanno "cassetta". Abbiamo proposto al Comune una sinergia, nei mesi scorsi ci sono stati dei sopralluoghi, ora siamo in attesa di una risposta».
Ma l'attuazione pratica del progetto sembra allo stato problematica, a meno di investimenti "faraonici" che, né il Comune né i proprietari sono in grado di sostenere. Le dimensioni del palcoscenico, larghezza ed altezza, vengono ritenute dai tecnici del Comune inadeguati. E gli eventuali interventi correttivi si scontrano con la presenza del caveau di una banca.
«E' un peccato veder chiudere cinema di tradizione come l'Apollo e il Plaza» commenta l'assessore al teatro Giovanna Calciati, che ricorda i saggi di danza della sua gioventù nella sala di largo Matteotti.
Una seconda opzione presa in considerazione dalla società proprietaria del cinema-teatro è quella di un centro multimediale con spazi per i giovani e una grande tea-room. «Ci si potrebbero organizzare anche piccoli eventi musicali - spiega Leonardi - ad esempio concerti jazz». Il patron del Plaza non esclude nemmeno di riaprire come cinema, anche se non nasconde le difficoltà che in tutta Italia stanno incontrando le mono-sala. «Chiudono dappertutto - spiega - perché la gestione è troppo onerosa e la concorrenza delle multisala insostenibile».
Un'altra opzione presa in considerazione sarebbe quella di farci dei box-auto. «Ma è la soluzione che ci piacerebbe di meno - afferma Leonardi - perché preferiremmo che questo resto uno spazio fruibile dai piacentini».
«A settembre abbiamo avuto interessanti contatti con il Comune - spiega Giancarlo Leonardi, amministratore delegato della società proprietaria del Plaza - dapprima con il sindaco Roberto Reggi, che si è mostrato molto interessato, e poi con l'assessore Calciati. L'idea sarebbe quella di trasformarlo nel terzo, anzi, per dimensioni nel secondo teatro di Piacenza. La struttura è già "vocata" per questo tipo di attività perché il Plaza nasce (nel 1951) come cinema teatro ed infatti ha ospitato per molti anni gli spettacoli di rivista e del varietà. E con i suoi 860 posti a sedere può garantire una capienza adeguata anche a spettacoli che fanno "cassetta". Abbiamo proposto al Comune una sinergia, nei mesi scorsi ci sono stati dei sopralluoghi, ora siamo in attesa di una risposta».
Ma l'attuazione pratica del progetto sembra allo stato problematica, a meno di investimenti "faraonici" che, né il Comune né i proprietari sono in grado di sostenere. Le dimensioni del palcoscenico, larghezza ed altezza, vengono ritenute dai tecnici del Comune inadeguati. E gli eventuali interventi correttivi si scontrano con la presenza del caveau di una banca.
«E' un peccato veder chiudere cinema di tradizione come l'Apollo e il Plaza» commenta l'assessore al teatro Giovanna Calciati, che ricorda i saggi di danza della sua gioventù nella sala di largo Matteotti.
Una seconda opzione presa in considerazione dalla società proprietaria del cinema-teatro è quella di un centro multimediale con spazi per i giovani e una grande tea-room. «Ci si potrebbero organizzare anche piccoli eventi musicali - spiega Leonardi - ad esempio concerti jazz». Il patron del Plaza non esclude nemmeno di riaprire come cinema, anche se non nasconde le difficoltà che in tutta Italia stanno incontrando le mono-sala. «Chiudono dappertutto - spiega - perché la gestione è troppo onerosa e la concorrenza delle multisala insostenibile».
Un'altra opzione presa in considerazione sarebbe quella di farci dei box-auto. «Ma è la soluzione che ci piacerebbe di meno - afferma Leonardi - perché preferiremmo che questo resto uno spazio fruibile dai piacentini».